27 Aprile 2023

La disabilità nelle serie tv

un ragazzo sorride sdraiato su un prato fiorito. Ha gli occhiali e un maglione arancione. E' il protagonista di Special, nonché regista e scrittore.

Come sentirsi parte di una società che spesso non ci rappresenta? Se nelle serie tv, nei cartelloni pubblicitari, tra i giocattoli con cui ho trascorso la mia infanzia non trovo nulla con cui possa identificarmi, come posso trovare l’ispirazione e l’autostima per farmi strada nella vita?

I nostri desideri e le nostre ambizioni derivano dal mondo che ci circonda e anche dal confronto con ciò che le altre persone stanno realizzando. Quando intorno non c’è nessuno che ci assomigli o che ci mostri cosa è possibile fare, il mondo può diventare molto piccolo e solitario.

Per fortuna, le cose stanno cambiando e molte aziende stanno prendendo consapevolezza della diversità come valore oltre che come meravigliosa caratteristica del genere umano. Anche nelle serie tv.

Se dall’ultimo Hollywood Diversity Report emerge una rappresentazione ancora ridotta di persone con disabilità, è innegabile anche la sua crescita. Compaiono sui nostri schermi e si fanno strada narrazioni più inclusive e rappresentative della realtà

Ve ne consigliamo alcune, tutte recenti e disponibili sulle principali piattaforme. Parlano di giovani alla ricerca di sé e di un posto nel mondo. Persone interpretate da attori e attrici con disabilità che finalmente raccontano una realtà meno patinata e artificiale di quella che abbiamo sempre visto sullo schermo, ma più vicina a quella in cui ci svegliamo e viviamo ogni giorno. 

Buona visione!

due ragazzie una ragazza sorridono, guardando fuori campo. Il primo ragazzo a sinistra ha gli occhiali e una camicia azzurra, la pelle chiara, i capelli castani e corti. La ragazza al centro ha la carnagione scura, capelli neri e una camicia rosso accesa. Il ragazzo sulla destra è di carnagione chiara, capelli castano chiaro corti e camicia azzurra e bianca a righe.
Special

L’attore-scrittore Ryan O’Connell è il protagonista di questa semi-autobiografica serie basata sulle sue memorie. O’Connell interpreta Ryan, un uomo gay con paralisi cerebrale che inizia a fare i conti con il proprio abilismo interiorizzato, decide di abbandonare la sua identità di vittima di un incidente e di inseguire la vita che desidera. Dopo anni di tirocini senza prospettive, tenere un blog in pigiama come unico hobby e avere comunicazioni principalmente via SMS, Ryan scopre come trasformare la sua vita, mentre si prepara a iniziare a zoppicare verso l’età adulta. O’Connell è produttore esecutivo della serie, insieme alla star di “The Big Bang Theory” Jim Parsons. Disponibile su Netflix.

un ragazzo al centro è seduto con le gambe incrociate. Ha lo sguardo un po' smarrito, è l protagonista della serie. Intorno a lui la madre, con i capelli chiari raccolti e la frangia, il padre, anche lui chiaro e la sorella, che guarda con fare indagatorio fuori dal campo
Atypical

Sam è un adolescente autistico che decide di essere pronto a cercare l’amore e a reclamare la propria indipendenza. Per farlo, dovrà intraprende un viaggio divertente ed emozionante alla ricerca di se stesso. Questo spinge anche sua madre apprensiva (Jennifer Jason Leigh) a intraprendere un percorso di trasformazione della propria vita. Lei e il resto della famiglia di Sam, tra cui una sorella scapestrata e un padre che cerca di capire meglio suo figlio, devono adattarsi al cambiamento ed esplorare cosa significhi essere “normali”. Nel corso delle puntate emergerà la consapevolezza per cui l’idea di normalità è in realtà un concetto astratto e artificiale, su cui è impossibile fare affidamento. La serie è creata e scritta da Robia Rashid e dal produttore premio Oscar Seth Gordon. 

Nei panni di Sam recita l’attore Keir Gilchrist, che non è autistico. Questo ha suscitato alcune polemiche tra il pubblico, anche se nel corso delle stagioni compaiono attori autistici e l’autore della serie ha specificato che tra i membri della crew, molte persone hanno familiari autistici. 

Disponibile su Netflix.

Metro Veinte

Juana, 17 anni, è decisa a vivere la sua prima volta: non sarà la sua sedia a ruote a impedirglielo. Sbarcata nel suo nuovo liceo a Cordoba (Argentina), si impegna nella lotta studentesca per l’educazione sessuale a scuola, diventandone rapidamente una portavoce. Questa serie esplora la diversità e la ricerca di emancipazione, la fierezza nella disabilità, la voglia di vivere una sessualità normale. Disponibile gratuitamente su Arte tv.

due ragazzi e una ragazza distesi su un letto. Il ragazzo a sinistra ha occhiali, camicia scura, pelle chiara. La ragazza al centro ha tratti orientali, capelli neri e sorride. Tiene per mano il ragazzo a destra che sorride con gli occhi chiusi e ha una t-shirt gialla
As We See It

Jack, Harrison e Violet vivono insieme, sono poco più che ventenni e sono nello spettro autistico. Insieme cercano di farsi strada nel mondo, mentre faticano per ottenere e mantenere un posto di lavoro, fare amicizie, innamorarsi e barcamenarsi in una società che li esclude. Con l’aiuto delle famiglie, degli assistenti, e talvolta anche dandosi una mano reciprocamente, i tre coinquilini affrontano battute d’arresto e celebrano i trionfi durante il loro personalissimo viaggio verso l’indipendenza e l’accettazione di sé. Disponibile su Prime Video.

un gruppo di adolescenti sulle scale di un edificio che sembra una scuola.

Heartbreak High

Serie adolescenziale che segue Amerie e il suo gruppo di amiche e amici nella scoperta dell’amore, della sessualità e delle pene di cuore. Tra loro c’è Quinni, un’adolescente autistica, interpretata da un’attrice – e attivista – autistica e adhd. Disponibile su Netflix