Il contributo della Croce Rossa al Summer Camp

Chi partecipa al Summer Camp saluta la famiglia e parte per una vacanza in compagnia. Ad aspettare il suo arrivo a Bardonecchia c’è un’equipe tecnica specializzata e tante volontarie e volontari. Tra qui, un gruppo di giovani della Croce Rossa Italiana. Ecco qualche racconto da parte loro.
Il Summer Camp
A luglio, quando il sole splende sulle Alpi e le giornate sembrano infinite, Bardonecchia diventa la sede del Summer Camp. Una vacanza organizzata da Fondazione Time2 con il patrocinio dei Comuni di Bardonecchia e Oulx che, arrivata alla sua seconda edizione, ha coinvolto circa 130 giovani con disabilità intellettiva, relazionale e/o complessa.
Per la prima volta, molti di loro hanno salutato le famiglie, fatto le valigie e intrapreso un viaggio da soli. Soli, ma non del tutto. Insieme a loro infatti ci sono tante persone da conoscere e un’equipe formata da educatori, oss, e volontari, tra cui quelli della Croce Rossa Italiana.
Tutti insieme, per scoprire qualcosa di sconosciuto e vivere nuove esperienze.
Il supporto della Croce Rossa Italiana
Tra gli enti che hanno offerto il proprio aiuto per l’organizzazione del Summer Camp, c’è la Croce Rossa di Bardonecchia, con il patrocinio della Croce Rossa Italiana, Comitato Regionale del Piemonte. Per quattro settimane ha messo a disposizione un proprio mezzo di trasporto per facilitare gli spostamenti delle persone in carrozzina. Ma soprattutto, ha coinvolto giovani da ogni parte della Regione per dare una mano al Summer Camp. Tra loro ci sono Elisandra, Riim e Martina, tre volontarie che senza sapere cosa aspettarsi, si sono lanciate in questa avventura.
Elisandra, Riim e Martina
“Ho conosciuto persone che mi porterò dietro per sempre – commenta Elisandra, 20 anni e volontaria della Croce Rossa di Rivarolo Canavese dal 2018 – mi sono sentita veramente accolta.” Martina, volontaria da due anni nello stesso comitato, aggiunge “Ho deciso di fermarmi per due settimane al posto di una”. Come le altre ha prorogato la sua presenza.
Partite senza aver avuto altre esperienze con la disabilità, nel giro di poco tempo si sono inserite nel contesto. Riim, 20 anni e da un anno e mezzo in Croce Rossa non aveva mai giocato a bocce, ma ha imparato a farlo grazie ad un ragazzo super appassionato. Nell’arco di due o tre giorni, ha conosciuto tutti i partecipanti del Summer Camp e il loro bagaglio di racconti e passioni. “Mi hanno insegnato molte cose – racconta – un ragazzo mi ha insegnato che bisogna automotivarsi da soli. Che a volte serve dirsi che ce la si può fare senza il sostegno di altre persone”. Sorride e ripensa alle amicizie e alle relazioni che sono sbocciate al Summer Camp. “Una ragazza mi ha detto poi che l’amore va vissuto, anche se sapeva che la sua storia sarebbe finita perché loro abitano lontani. Eravamo lì per aiutare, ma sono tornata a casa con tanti valori in più che mi hanno insegnato”.
Un’esperienza da ripetere
Francesca Guarnier Cometti – Presidente Comitato di Bardonecchia e referente del progetto che ha partecipato all’organizzazione conclude: “Quest’anno è stata la prima esperienza di questo tipo e speriamo di replicare anche il prossimo anno. Ci siamo potuti sperimentare nel campo delle disabilità, che rientra nella mission della Croce Rossa”.
Ogni aiuto è importante e due mani in più fanno la differenza nelle giornate intense del Summer Camp.
Un’intera rete che si attiva per offrire supporto all’esperienza è un gesto che fa sentire parte di una comunità.